sabato 11 aprile 2009

Dagli occhi alle gambe






Cari tutti,
come avrete notato ho impiegato molto prima di scrivere sul blog. Mi dispiace moltissimo di non aver aggiornato quasi nessuno con notizie recenti; i motivi sono stati molti: il tempo di adattarsi, di riflettere, di elaborare e di raccontare.
Questo primo mese ho avuto l'opportunità di vedere e conoscere molte cose, ma soprattutto di passare "dagli occhi alle gambe".
Il Brasile che sto imparando a conoscere ha 1000 volti, 1000 suoni, 1000 storie...
Ho avuto l'oppurtunità di vedere la vegetazione immensa e imponente, le avenidas enormi e trafficate, le strade delle favelas povere e fatiscenti; ho visitato numerosi centri composti da asili, scuole e aule ricreative, ho visto volti di bambini sorridenti e sguardi persi dei drogati.
Ho ascoltato le storia tragiche, coraggiose, incredibili di volontari, educatori e di adolescenti; ho ascoltato musica forrò, axè, pagode, samba dalla radio, ho ascoltato e cantato i canti pasquali e assistito a un concerto di musica classica in Cattedrale.
Camminando e viaggiando ho sentito odori diversi: l'odore "umido e fastidioso" delle strade bagnate, il profumo del gel comunemente usato sui capelli crespi e indomabili dei brasiliani, il profumo gustoso della comida bahiana, l'odore salino della sabbia baganata che accompagna tutta la costa della città.
Ho gustato dei deliziosi succhi di svariati tipi di frutta, riso al latte di cocco, riso e fagioli, banane di vario tipo cucinate in molti modi, dolci deliziosi e grassi,grassi,grassi.
Ho toccato la terra a piedi nudi, ho sfiorato i volti dei bambini, ho stretto forte il crocifisso che porto al collo nei momenti difficili, ho abbracciato donne che hanno offerto la loro vita per servire.
Ancora sto osservando questo Paese e ancora devo imparare molto della cultura e dello spirito brasiliano.
Ma la cosa più bella è che sto imparando piano piano i modi per dare una mano concretamente qua. Non è facile partire per un paese straniero senza conoscere nessuno e offrire del servizio. Ma nonostante questo ho trovato la forza per costruirmi un posto qua.
Adesso aiuto nel lavoro di segreteria e traduzione Agata Smeralda, cerco di aiutare ed educare le ragazzine con cui convivo con difficoltà ma con i primi successi, entro a far parte della Progetto Kirimurè dove imparerò la capoeira e in cambio lì aiuterò nella diffusione di questa arte e nel loro progetto pedagogico. Per questo dagli occhi, dal'osservare, alle gambe, i miei primi passi.
Un bacio grande a tutti,
Elèna (nessuno riesce a chamarmi elena)

P.s: venerdì vedo di aggiungere le foto!!!